Ciao Nonna Adi.
Persa nella tua memoria, oggi te ne vai senza forse nemmeno accorgertene.
Ti auguro di ritrovare il tuo Renato, ovunque esso sia.
Così ho voluto condividere il saluto a mia nonna che, il 4 febbraio 2010, ha smesso di risiedere nel suo corpo, uscendo dalla nostra vita.
Cosa dire, sicuramente un grande SCUSA, scusa perchè in questi ultimi 4 o 5 anni non ho avuto tempo.... meglio dire voglia o coraggio, per venirti a trovare.
L'unico alibi... l'alzheimer con la sua capacità di annullare la parte senziente di chi ne viene corroso.
Ma non mi interessa! non voglio pensare a questo, voglio solo ricordarla per quello che fu, quando vissi con lei parte della mia infanzia.
Quando il sole dell'estate abbagliava la diga di Grado ed io osservavo dai miei 70 o forse più centimetri, il mondo e le sue mosse, il suo agire.
Recitava, non viveva, recitava (ma nel suo significato più alto e positivo) la parte di una signora, di una di quelle dame di un tempo.
Sempre curata, truccata, attenta al suo aspetto al suo portamento, ma poi spesso un pò maldestra e "sbrodolona", tanto da ricordarmi mia figlia.
Cantava, amava farlo, come amava il gelato, le fredde fette di anguria con i rivoli copiosi che le scendevano dalla bocca.
Era forte nella sua perseverante e distaccata interpretazione della vita.
Spesso come cane e gatto con il nonno si beccava ed ostinata difendeva la sua recita.
Unica, incredibilmente testarda, passava il tempo tra un infilar di perle e gioie o nel ricamo ad uncinetto, cesellando minuziosamente il tempo.
Ora quel tempo è andato e con lui anche la memoria, anzi prima se ne andata la memoria e poi il tempo.
Quel tarlo del suo male ne ha svuotato il ricordo, l'agire e alla fine, il reagire.
Riposa nonna, te lo meriti.
Grazie della tua compagnia, grazie di averci resi participi al tuo "Musical" e al tuo modo di interpretare la vita
sabato 6 febbraio 2010
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